Lotta alla zanzara!

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Le risposte alle domande più frequenti dei cittadini

Perché è necessario combattere le zanzare?

A Padova ci sono essenzialmente due specie di zanzara: la zanzara comune (Culex pipiens molestus) e la zanzara tigre (Aedes albopictus). Una punge di notte, l’altra di giorno e così il riposo e i soggiorni nel verde possono essere fortemente disturbati dalla sgradita presenza. Le zanzare sono anche portatrici di malattie per l’uomo, come la Dengue o le encefaliti, e per gli animali domestici, come la filariosi.

Entrambe le specie sono ben adattate all’ambiente urbano, pertanto è impossibile eliminarle completamente dal territorio. Tuttavia, si possono assumere degli accorgimenti, tanto semplici quanto efficaci, per ridurre drasticamente lo sviluppo e il prolificare delle zanzare.

Cosa fa il Comune?

La disinfestazione di tutte le aree pubbliche, come strade, parchi, fossi e fossati. Il programma di disinfestazione prevede il trattamento specifico contro le larve e contro gli adulti. Ogni tipologia di trattamento è ripetuta almeno otto volte, interessando tutto il territorio, nel corso del periodo riproduttivo (primavera-estate). I prodotti utilizzati sono sicuri per l’uomo e animali e sono autorizzati dal Ministero della Salute.

Cosa possono fare i cittadini?

Gli interventi del Comune, per quanto ripetuti, non sono sufficienti perché non possono comprendere le aree private. Perché la lotta sia efficace è necessario che ogni cittadino si impegni in modo attivo e costante per contrastare la proliferazione della zanzara. Tra le zanzare quella “tigre” è la più insidiosa perché per riprodursi le basta pochissima acqua e si sposta di poche centinaia di metri; l’insetto che ha appena punto può provenire per esempio da un sottovaso vicino posto in giardino o in terrazzo.

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Ecco cosa è necessario fare:

  • imparare a riconoscere i focolai esistenti, cioè tutti i posti dove la zanzara può deporre le uova e riprodursi. Sono focolai tutte le piccole raccolte di acqua: per esempio caditoie, bidoni, lattine, copertoni, sottovasi, caditoie, grondaie, fontane ornamentali, ecc.;
  • rimuovere tutti i focolai e se non è possibile coprirli o trattarli;
  • non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensioni ove possa raccogliersi l’acqua piovana, e divenire nuovi focolai;
  • procedere, ove si tratti di oggetti non abbandonati bensì tenuti sotto il controllo della proprietà privata, alla loro accurata pulizia ed alla chiusura ermetica con teli plastici o coperchi;
  • settimanalmente svuotare contenitori d’uso comune come: sottovasi di piante, piccoli abbeveratoi per animali domestici, annaffiatoi, ecc.;
  • coprire, con strutture rigide (reti di plastica o reti zanzariere), eventuali contenitori d’acqua inamovibili quali ad esempio: vasche di cemento, bidoni e fusti per l’irrigazione degli orti;

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  • introdurre nelle piccole fontane ornamentali di giardino pesci larvivori (es. pesci rossi, gambusia, ecc.);
  • provvedere ad ispezionare, pulire e trattare periodicamente le caditoie per la raccolta dell’acqua piovana, presenti in giardini e cortili;
  • vuotare, almeno una volta alla settimana, i portafiori avendo cura di gettare l’acqua sul terreno;
  • introdurre nei piccoli contenitori d’acqua che non possono essere rimossi (es. vasi portafiori fissi) dei filamenti di rame, ricordando che, per essere efficace, il rame va mantenuto lucido e utilizzato in ragione di 10-20 mg per litro di acqua;
  • provvedere alla manutenzione ordinaria degli spazi verdi (giardini, orti, ecc.), ricordando che questa attività preventiva è più indicata e più rispettosa dell’ambiente di una attività di disinfestazione massiva e ripetuta.
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