Grande successo della mostra “Una vita incisa”

Pozzuolo onora un suo figlio: uno dei più grandi incisori del ‘900, Tranquillo Marangoni.

Tranquillo Marangoni

(Pozzuolo del Friuli 1912- Ronco Scrivia 1992)

Furono il destino di un padre falegname e la necessità di contribuire al mantenimento della famiglia a far incontrare e conoscere profondamente, al giovanissimo Tranquillo, il legno e gli arnesi per lavorarlo. È ancora alle elementari quando inizia ad aiutare il padre nel suo lavoro. Ama studiare e, soprattutto, disegnare, cosa che fa in ogni momento libero. Quando, a 15 anni, deve iniziare a lavorare presso un mobiliere, è solo un ragazzino amareggiato di non poter andare a scuola: ancora non può sapere che, nella sua vita, passione e necessità si concilieranno e lui diverrà il più grande xilografo italiano del ‘900. Di giorno lavora, di notte studia e, da “volgare autodidatta”, come lui stesso si definì, completò gli studi sino al liceo e sostenne gli esami presso scuole d’arte.

“Le fatiche per la conquista del pane”, e il mondo del lavoro in genere, affinano le sue abilità e ne forgiano il pensiero, diventando una delle tematiche centrali della sua opera.

Dopo il servizio di leva come topografo, si sposa con Caterina Nascimbeni (dalla quale avrà i tre figli: Ausilia, Paolo e Aldo). Sta lavorando nuovamente come mobiliere quando, nel 1939, viene richiamato in servizio militare a Gorizia. Mette la sua maestria al servizio della Resistenza, realizzando i timbri per le brigate partigiane operanti in Friuli e riproducendo quelli utilizzati dai tedeschi per i lasciapassare. Nel 1942, spinto dall’amico ing. Vitalba, inizia l’attività di xilografo con l’incisione del suo primo ex libris, incisione che farà in treno, nel tragitto per recarsi, da Udine, al lavoro al cantiere navale di Monfalcone. Da allora, la xilografia lo accompagnerà per tutta la vita e sarà il primo ad applicarla all’architettura, decorando con le matrici originali, appositamente eseguite, in dimensioni notevoli, gli interni delle motonavi e ambienti privati.

Nel 1962, si trasferisce a Genova per collaborare con l’arch. Zoncada nell’arredamento navale. Dopo una mostra antologica, nel 1966 a Praga, diviene insegnante al Liceo artistico di Savona, dove rivestirà anche il ruolo di Preside.

Tranquillo Marangoni è stato il maggior xilografo italiano del novecento, apprezzato in tutto il mondo per l’originalità espressiva della propria produzione artistica.

Ha partecipato a oltre 700 mostre nazionali ed internazionali. La sua “ansia” creativa lo ha portato, in cinquant’anni di attività, a produrre una quantità di opere a dir poco stupefacente: si contano più di 1500 matrici xilografiche oltre ai molti pannelli ornamentali per le navi, disegni, bozzetti ed incisioni per francobolli.

La mostra “Una vita incisa”, organizzata e curata dal Gruppo di Ricerche Storiche “Aghe di Poç”, commenta il figlio Aldo, è una sorprendente testimonianza della genialità sia dello xilografo che dell’artigiano, nel senso più nobile del termine, e, partendo proprio dall’inizio, racconta l’arte e l’uomo Tranquillo Marangoni che, 110 anni dopo, “par polsà”, ritorna là dove tutto è cominciato, a Pozzuolo del Friuli.

A cura di

Mauro Duca

 

 

 

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