Anche per il 2020, nonostante tutto quello che sta succedendo, per l’Associazione Cingoli e Ruote per Conoscere la Storia – CRCS Onlus è stato un anno di grande attività.
Escludendo i mesi di lockdown, la vivacità e l’energia del nostro ormai folto gruppo di appassionati di mezzi militari storici ha caratterizzato il dinamismo del periodo appena trascorso. Sfortunatamente gli eventi hanno pesato moltissimo sulle manifestazioni pubbliche organizzate dall’Associazione che a fine primavera ha dovuto annullare i festeggiamenti del 75° Anniversario della Liberazione da parte delle truppe alleate della nostra regione. Un avvenimento unico nel suo genere in Friuli, con la partecipazione di numerosi mezzi e rievocatori e capace di trasportare gli spettatori ai giorni di festa di quel lontano ’45. Grazie all’allentamento estivo delle misure sanitarie anti-Covid, ma in assoluta sicurezza e con la massima attenzione, siamo però riusciti a festeggiare il 27 settembre scorso la Giornata Nazionale del Veicolo Storico, promossa dall’ASI, presso la nostra sede operativa, la caserma Patussi di Tricesimo, riscuotendo un enorme successo di pubblico (foto 1). Presenti alla manifestazione oltre un centinaio di auto e moto storiche civili, veicoli delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, alcuni trattori storici e, ovviamente, i nostri mezzi militari. A coronare una giornata sicuramente interessante per gli appassionati del settore anche la presenza di un elicottero a diposizione per brevi voli turistici.
Tra le attività promosse da CRCS non vi è solo la promulgazione e l’esposizione dei mezzi ma anche il restauro e la conservazione degli stessi e, nel corso del 2020, l’attività in tale senso ha permesso grazie allo sforzo dei volontari di restaurare e restituire all’Esercito Italiano uno dei carri italiani più utilizzati e conosciuti della Seconda guerra mondiale: l’L33 (foto 2). Nel corso dell’anno sono confluiti presso la nostra sede ulteriori veicoli e materiali del periodo bellico e non, tra questi spicca sicuramente il camion Ward Lafrance M1A1, permettendo così all’associazione di raggiungere la soglia di quota cento soci.
Certi di aver intrapreso un percorso di grande soddisfazione per noi ma anche per le numerose persone che continuano a visitarci, seguirci e spronarci nel nostro intento, restiamo comunque vigili sull’obiettivo di riportare, nel miglior modo possibile, a disposizione di tutti mezzi che hanno fatto parte da protagonisti della nostra storia, magari, in futuro, esponendoli in un ipotetico museo statico e dinamico possibile risorsa per il nostro territorio.