Brugnera – Villa Varda: gioiello d’arte, storia e natura

villa-varda-brugnera-qui-magazine

La ristrutturazione di Villa Varda, a San Cassiano di Brugnera, è entrata nel ristretto novero dei progetti di recupero inseriti nell’Art bonus, promosso dal Governo per incentivare il finanziamento del patrimonio artistico italiano da parte dei privati che possono essere  votati nel sito www.artbonus.it.

Sgombriamo il campo da malintesi: il recupero di Villa Varda, in corso ormai da alcuni anni anche grazie alla generosa donazione di 570 mila euro da parte dell’Azienda Friulintagli di Maccan, proseguirà, comunque vada il concorso, ma “entrare nella Top 10 garantirebbe una buona visibilità a livello nazionale”, ricorda Maurizio Foltran, Vice Sindaco di Brugnera e Assessore al Turismo, Associazionismo e Tempo Libero. È lui che, dal 2018, segue i progetti legati alla Villa, le cui origini vengono fatte risalire alla seconda metà del ‘400, quando i nobili Mazzoleni acquistarono i terreni dai Conti Principi di Collalto e dai Conti di Porcia.

1) INTERVENTI

Finora sono stati eseguiti: il recupero della Villa dominicale e del ponticello del laghetto annesso al parco, mentre per il completamento del piano terra della casa svizzera i lavori sono ormai prossimi. Ora il Comune di Brugnera punta a ridare l’antico splendore anche al parco. Proprio in questi giorni ha preso parte al bando europeo legato al Pnrr, che assegna fondi per la riqualificazione dei parchi e, quello di Villa Varda, era considerato tra i più belli d’Italia già negli anni ’30. “Il momento di massimo splendore della Villa”, sottolineano a Il Sacro Tiglio, l’associazione che consente interessanti visite guidate nei mesi caldi. È, infatti, con il passaggio della proprietà alla famiglia Morpurgo, che Villa Varda vive il suo periodo d’oro. Carlo Marco, Cavaliere e Barone, banchiere ebraico tra i finanziatori del Canale di Suez, ne fece la sua casa di villeggiatura, abbellendola ed arricchendola. Di quegli anni è, ad esempio, la torre merlata, che nasconde un serbatoio dell’acqua, utile sia per l’irrigazione del parco che per le due fontane presenti. Del 500 è anche la bella serra a 5 arcate, che d’inverno proteggeva le piante esotiche, fatte arrivare da terre lontane, e d’estate fungeva invece da salotto all’aperto.

2) ARTISTI

Villa Varda è stata e continua ad essere anche un crocevia di artisti. Come Tiburzio Donadon, al quale si devono gli affreschi nella cappella. Una sorta di anello di congiunzione con Trieste, città natale dei Morpurgo: alcune delle sue opere sono infatti conservate al castello di Miramare. Per Villa Varda, la famiglia Morpurgo rappresentava un grande passo in avanti rispetto alle origini che, si immagina siano state militari. Il nome Varda deriverebbe infatti da “posto di guardia” – probabilmente sorto per vigilare sui traffici del vicino fiume Livenza. È bene ricordare, però, che già nel XV secolo la famiglia Mazzoleni, costruendo su quei terreni la villa padronale, ne cambiò il destino. All’ultimo dei Mazzoleni, Fabio, si deve anche la cappella che ancor oggi si trova immersa nel verde del parco. 

3) ARTIGIANI

La presenza di Villa Varda ha influenzato notevolmente Brugnera, paese dal quale i Morpurgo attingevano per la manovalanza, tanto che non è azzardato affermare, commentano a Il Sacro Tiglio, che fu fra quelle stanze che i figli dei contadini locali si trasformarono in quelle che poi diventeranno  dinastie di importanti mobilieri. Più recentemente, dopo essere stata donata alla Curia, la Villa e gli annessi 18 ettari di terreno passarono alla Regione che, nel 1999, la girò gratuitamente al Comune di Brugnera. Da allora il Comune ha in corso interventi e migliorie tra cui,  nel 2010, un primo restauro che riguardò l’edificio che oggi ospita il Caffè Letterario.   

4) IL CAFFE’ LETTERARIO

Il parco di Villa Varda ospita altresì il Caffè Letterario, luogo ideale dove i visitatori possono trovare, oltre ad un eccellente ristoro, anche dell’ottimo cibo e serate di musica classica e jazz.

Pur essendo, come qualsiasi caffè, disponibile altresì a prenotazioni per eventi e cerimonie, da aprile ad ottobre promuove, in stretta collaborazione con l’Ufficio Cultura del Comune di Brugnera, un ricco calendario di eventi, rivolti sia ad un pubblico adulto che ai bambini, tra cui: mostre, presentazioni di libri, conferenze, corsi, workshop, esposizioni, artigianato, mercatini e molto altro.

5) TRA REALTÀ LOCALE E NETWORK PANEUROPEO

Villa Varda fa ora parte di un progetto paneuropeo di ricerca e promozione della cultura e del patrimonio ebraico.

Ѐ recente la pubblicazione del sito internet dedicato al progetto di ricerca “Jewish Country Houses – Objects, Networks, People”, finanziato dall’Arts and Humanities Research Council e sviluppato con il sostegno di TORCH (The Oxford Research Centre in the Humanities), in collaborazione tra le Università di Oxford, Durham e Cardiff, il National Trust, Waddesdon Manor e Strawberry Hill House (Regno Unito) e partner europei tra cui il Centre des Monuments Nationaux (Francia) e l’Associazione europea per la conservazione e promozione della cultura e del patrimonio ebraico (AEPJ) (link: https://jewisheritage.org/palaces-villas-and-country-houses/palaces-villas-and-country-houses-italy). 

L’attenzione al ruolo delle élite ebraiche nelle campagne, distinto da quello urbano e borghese, ha evidenziato una diversa concezione di ascesa intellettuale e integrazione sociale capace di creare un ponte culturale tra la pratica costruttiva, manutentiva, decorativa della casa di campagna ebraica e la storia sociale, dell’architettura, del collezionismo e del mercato dell’arte, ma anche la sua rilevanza nella nascente idea di identità nazionale. 

Il progetto, in Italia, ha attualmente messo in luce solo due ville di interesse europeo: “La Montesca” (Città di Castello, Perugia) e Villa Varda, con il suo parco esteso per 18 ettari lungo il Livenza.

L’importante riconoscimento rappresenta un passo in avanti nell’ingresso della Villa, già ampiamente valorizzata con l’organizzazione di eventi di rilievo, nel panorama culturale europeo.

6) PROGETTO: “BRUGNERA RACCONTA IL FIUME”.

Il Comune di Brugnera ha sviluppato da sempre un’intensa attività culturale, con particolare attenzione al ruolo che la cultura assume nel creare legami sociali e senso di cittadinanza nei più giovani. 

Sul tema proposto vengono raccolte idee e programmi delle associazioni culturali del comune, integrate poi con il lavoro della Commissione Comunale alla Cultura, che ne fa un progetto unitario, promosso poi nella sua totalità dall’Amministrazione comunale ed attuato, in ogni singola iniziativa, dal lavoro congiunto dell’Ufficio Cultura e delle associazioni che l’hanno proposta.

Per il 2022 è stato adottato il tema IL FIUME,  molto specifico per un comune lambito dalla Livenza. 

All’esito dell’attività progettuale svolta quindi dalla Commissione Cultura, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha comunicato l’approvazione, con decreto n. 1004/CULT del 28.03.2022, della graduatoria dei progetti a valere sull’Avviso pubblico per la concessione di contributi a sostegno di iniziative progettuali riguardanti manifestazioni di divulgazione della cultura umanistica (anno 2022) da cui risulta che il progetto “BRUGNERA RACCONTA Il Fiume” non solo rientra tra quelli ammissibili e finanziabili ma che è destinatario dell’assegnazione di un rilevante contributo riconoscendone così il notevole pregio culturale.

Il Comune di Brugnera impegnerà quindi nel progetto i suoi luoghi di alto valore storico, artistico e paesaggistico: Villa Varda e il suo parco sul fiume Livenza, un patrimonio dalle multiformi prospettive, dagli scenari inediti e suggestivi; un vero e proprio mondo ricco di memorie e di aneddoti su fatti e personaggi che ne hanno fatto la storia. 

7) CONTRATTO DI FIUME ALTO LIVENZA

Al fine di aumentare il raggio di iniziative come quelle appena descritte, il Comune ha sottoscritto il Documento d’Intenti per la predisposizione del Contratto di Fiume (CdF) Alto Livenza.

L’ambito geografico di riferimento corrisponde al bacino imbrifero del fiume Livenza ricadente nei comuni di Budoia, Polcenigo, Fontanafredda, Caneva, Sacile, Brugnera, Prata di Pordenone e la partecipazione dei comuni veneti confinari di Gaiarine, Portobuffolè.

Questo risulta particolarmente significativo in quanto strumento essenziale per il contenimento del degrado eco-paesaggistico, la riqualificazione dei territory, la sensibilizzazione dei cittadini e la valorizzazione del territorio.

 

 

 

Se questo articolo ti è piaciuto, seguici e condividilo!